In questo momento così difficile da affrontare, noi di COIBA ci siamo interrogati su cosa la nostra azienda potesse fare per aiutare chi è maggiormente colpito.
L’emergenza colpisce salute ed economia, senza dubbio due elementi fondamentali della nostra vita: ha messo in crisi tutto il comparto sanitario, minacciando il bene più prezioso che abbiamo da tutelare, il nostro benessere; ha anche messo in crisi tutto il comparto imprenditoriale, la base fondante della soddisfazione di tutti i nostri bisogni, da quelli più essenziali, come un tetto sulla propria testa e il cibo in tavola, a quelli più superficiali ma che comunque ci fanno sentire vivi.
L’obiettivo di COIBA è sempre stato quello di portare ristoro ai propri clienti.
Da sempre crediamo che quell’attimo di pausa davanti ai distributori automatici o alle macchinette espresso abbia un valore: come recita la nostra vision “La pausa è un momento fondamentale della giornata per qualsiasi persona che abbia un ruolo ed un compito all'interno della società. La vogliamo rendere speciale in ogni luogo ed in ogni momento, perché è in quell'attimo che la qualità dei nostri prodotti e l'efficienza del nostro servizio devono diventare scintilla di energia, positività e motivazione, motore di operatività, innovazione e creatività.”.
Il nostro lavoro si basa su una realtà locale, svolta tra le nostre quattro mura e all’interno di tutte le strutture dei nostri clienti, ma sempre all’interno di una zona geografica ristretta e soprattutto sempre a contatto con le persone che usufruiscono del nostro servizio.
Un elemento che ci contraddistingue dunque è sicuramente la capillarità logistica con la quale riusciamo a gestire tutti i clienti che abbiamo tra le provincie di Arezzo, Siena, Firenze e Prato.
Forti di ciò abbiamo stretto una partnership con uno di questi clienti, MONNALISA S.p.a., che ha convertito temporaneamente la produzione sviluppando dispositivi di protezione individuale; abbiamo acquistato 3000 mascherine e abbiamo deciso di donarle a titolo gratuito a tutte le strutture sanitarie, assistenziali e militari che serviamo ogni giorno.
Tutti i nostri clienti incontreranno delle difficoltà nei prossimi mesi: chi dovrà fare turni stressanti per curare o assistere pazienti e ospiti, chi dovrà mantenere l’ordine pubblico, chi dovrà fare scelte delicate per il bene della propria attività e delle persone che ci lavorano e chi queste scelte dovrà subirle.
Nessuna difficoltà è però paragonabile alla paura che questa emergenza ha diffuso: la paura di contagiare, la paura di essere contagiati, la paura di morire; una paura con cui dover andare a braccetto dalla mattina alla sera, una paura che pervade indistintamente il giovane e l’anziano, una paura di cui non è possibile vedere l’orizzonte.
In questo momento il personale sanitario, assistenziale e le forze armate devono convivere più di chiunque altro con questo mostro e noi, per quanto possibile, con un piccolo gesto, sentiamo il dovere di portare non solo ristoro, come abbiamo sempre fatto, ma anche una sensazione di protezione.
Una mascherina per sentirsi protetti, un caffè per sentirsi rincuorati: che diventino entrambi simboli di resistenza a questa emergenza e che servano a sostituire quella maledetta paura con un forte sentimento di speranza.
Non vediamo l’orizzonte di questo male ma dentro di noi sappiamo che arriverà e siamo consapevoli di avere la forza per essere noi, tutti insieme, artefici della sconfitta di questo nemico invisibile.
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